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Analisi e campionamento delle acque: tipologie e strumenti

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Per effettuare diversi tipi di analisi dal punto di vista ambientale occorre effettuare il campionamento delle acque. Il controllo delle acque è fondamentale per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, soprattutto quando si tratta di acque potabili destinate alle persone.

Campionamento Acqua

Per analizzare l’acqua, occorre prelevare in modo corretto piccole quantità di liquido da sottoporre a un’analisi chimica in modo da rilevare al loro interno l’eventuale presenza di sostanze tossiche. L’analisi può avere diversi scopi, come verificare la sicurezza e la potabilità dell’acqua stessa, la sua sterilità in ambito medico, o la quantità e il tipo di impurità che possono trovarsi nelle acque di scarico. Per compiere questa operazione al meglio servono strumenti appropriati, in primis delle idonee bottiglie per il campionamento. In questo articolo andiamo a vedere come si svolgono i principali processi di campionamento delle acque.

Campionamento acque di scarico

Le acque di scarico (o acque reflue) sono le acque utilizzate per attività umane, sia civili sia industriali, che possono contenere sostanze organiche o inorganiche potenzialmente nocive per la salute delle persone e per l’ambiente. Le acque reflue, dunque, dopo il loro utilizzo, non devono essere disperse direttamente nell’ambiente ma sottostare a un processo di depurazione costantemente monitorato. In particolare, le acque reflue domestiche provengono da insediamenti residenziali e servizi che producono reflui del metabolismo umano e delle attività domestiche. Si tratta dunque delle acque provenienti dagli scarichi civili. Il D.Lgs152/99 prevede il prelievo di campioni medi per il controllo della qualità delle acque reflue civili, con campioni medi ponderati nell’arco di 24 ore.

Campionamento acqueIl campionamento può avvenire in due modi. Il campionamento medio composito prevede il prelievo di acqua a intervalli di tempo regolari, tramite strumenti manuali come un pescante o una bottiglia zavorrata, oppure con un campionatore automatico dotato di timer. I campioni devono essere tutti della medesima quantità. Il campionamento medio continuo, invece, prevede che l’acqua venga prelevata automaticamente e continuamente per una durata di tre ore. È fondamentale che le bottiglie siano completamente sterili e non vengano contaminate: per questo devono essere toccate solo con guanti sterili. Molto importante è che vengano poi mantenute al riparo dalla luce e a una temperatura refrigerata, magari tramite bauletti frigo, fino a che non arrivano in laboratorio, entro 24 ore dal prelievo. È fondamentale che la temperatura dell’acqua campionata si aggiri attorno ai 5°. I materiali migliori per questo tipo di campionamento sono quelli in vetro Pyrex o di materiale plastico monouso come il polietilene.

Campionamento acque sterili

Il campionamento di acque sterili richiede qualche attenzione in più. È questo il caso, ad esempio, dell’analisi chimica dell’acqua di una piscina, dove è presente cloro. La presenza di questa sostanza disinfettante, infatti, inibisce il rilevamento di sostanze microbiologiche dannose, determinando quindi un’analisi chimica dell’acqua potenzialmente errata. Per risolvere questo problema si utilizza una sostanza chiamata sodio tiosolfato, capace di neutralizzare il cloro e rendere così l’analisi dell’acqua decisamente più attendibile. In commercio ci sono particolari bottiglie che contengono questa sostanza, in concentrazione corretta, adatte per effettuare campionamenti di acque sterili. Per l’acqua non clorata invece, è sufficiente utilizzare una bottiglia sterile senza sodio tiosolfato.

Campionamento acque reflue industriali

Le acque reflue industriali, come definito dall’art. 74 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., sono le acque reflue scaricate da impianti o edifici in cui si svolgono attività industriali di produzioni di beni o commerciali, e sono quindi diverse dalle acque reflue domestiche. Il campionamento e l’analisi chimica delle acque reflue industriali è quindi fondamentale per contenere fenomeni di inquinamento. Il prelievo e l’analisi dei campioni delle acque reflue industriali costituiscono un aspetto fondamentale in materia di disinquinamento idrico. Gli scarichi di questo tipo di acque reflue devono essere reso accessibile alle autorità competenti, in un punto a monte dell’immissione delle acque nella rete idrica di scarico. Ogni insediamento produttivo deve quindi essere dotato di pozzetto di ispezione idoneo per effettuare i prelievi. Il campionamento in questo caso dev’essere pianificato, e deve tenere conto del ciclo produttivo e delle caratteristiche dell’azienda da controllare. I contenitori scelti per il campionamento non devono cedere o assorbire sostanze alterando la composizione del campione e devono essere resistenti. Anche in questi casi il vetro e il polietilene sono i materiali preferiti per questo tipo di analisi. I campioni devono essere poi analizzati in laboratorio entro 24 ore, avendo cura di mantenerli a una temperatura intorno ai 5° e non esposti alla luce.

Campionamento acque potabili

Il campionamento delle acque potabili, quelle a uso umano, è probabilmente il più comune. Si tratta di analisi volte a rilevare la qualità dell’acqua bevuta dalle persone.

Acqua potabile

Se l’acqua contiene cloro, è opportuno utilizzare dei recipienti con aggiunta di sodio tiosolfato, nella misura di 100 μl per ogni 100 ml di capienza della bottiglia, che deve essere di vetro o materiale plastico sterile. Per prelevare l’acqua direttamente da un rubinetto occorre rimuovere i tubi di gomma e plastica attaccati a esso e pulire meccanicamente la bocca, anche mediante una procedura di leggero flambaggio. L’acqua va poi fatta scorrere per almeno 5 minuti prima di prelevare il campione da portare all’analisi chimica, e le bottiglie utilizzate devono essere completamente pulite e sterili. Vanno poi utilizzati dei guanti in lattice avendo cura di non toccare con le dita la parte interna del collo della bottiglia, per evitare anche la minima contaminazione. La bottiglia va riempita fino al collo, e poi va etichettata identificando precisamente il campione. È bene poi mantenere l’acqua raccolta al buio e a una temperatura attorno ai 5°, per essere trasportata al laboratorio competente entro 24 ore dal suo prelievo. Si tratta di un tipo di analisi che serve anche per cercare batteri piuttosto pericolosi come quello della legionella, per il quale, in particolare, conviene prelevare acqua leggermente calda.

Le bottiglie per il campionamento acque di Securlab

Come abbiamo visto, il campionamento delle acque, nelle sue diverse modalità, richiede che siano rispettate alcune linee guida molto precise. Si deve innanzitutto verificare l’assenza di contaminazioni esterne sugli strumenti utilizzati per il prelievo, oltre che un’idonea conservazione del campione, una volta prelevato. È importante che i contenitori adatti a questi prelievi siano perfettamente integri. Securlab propone una vastissima gamma di bottiglie per il campionamento dell’acqua: diversi contenitori con capienza differenti, realizzati con i materiali più performanti, con o senza sodio tiosolfato a seconda delle diverse esigenze di prelievo, che sia per acque industriali o acque ad uso civile.