Come scegliere i migliori elettrocardiografi e holter ECG

Tra gli strumenti diagnostici più comunemente utilizzati e più importanti troviamo sicuramente gli elettrocardiografi e gli holter ECG.

Entrambi, ma in modo differente, sono strumenti che servono per registrare l’attività elettrica del cuore e quindi verificarne il corretto funzionamento.

Esistono in commercio molti modelli di entrambi gli apparecchi, dai più semplici ai più sofisticati.

Andremo ora a vedere quali sono le peculiarità di ognuno e quali elementi tenere maggiormente in considerazione nella loro scelta.

L’Elettrocardiografo

L’elettrocardiografo è uno strumento necessario per l’esecuzione di un particolare esame diagnostico chiamato elettrocardiogramma, che permette di registrare l’attività elettrica del cuore riproducendola graficamente.

Il tracciato grafico prodotto, che può essere cartaceo o digitale, si chiama tracciato ECG e solitamente ha un andamento caratteristico che presenta delle variazioni non appena si riscontrano problemi o anomalie.

Il dispositivo è dotato di voltmetro registratore e di fili elettrici, che collegano l’apparecchio mediante dieci elettrodi a ventosa applicati sulla pelle del paziente nella zona del cuore.

Gli elettrodi sono in grado di rilevare variazioni infinitesimali di voltaggio del tessuto miocardico (nell’ordine dei decimali di un milliVolt).

Attraverso un monitor il medico può visualizzare graficamente il tracciato generato dagli impulsi che gli elettrodi rilevano nel paziente.

L’elettrocardiogramma può essere eseguito su un paziente a riposo, che è sdraiato su un lettino, o anche sotto sforzo, mentre per esempio pedala su una cyclette o cammina su un tapis roulant.

Il tracciato è composto di diversi tratti che si ripetono a ogni ciclo cardiaco e che si chiamano onde, nominate ognuna con una lettera dalla P alla T.

L’onda P è la prima che si genera, rappresenta l’attivazione degli atri ed è di piccola portata.

L’onda T invece indica il recupero dei ventricoli cardiaci e se aumenta di ampiezza può indicare la presenza di un infarto al miocardio. In mezzo, il complesso delle onde QRS indica la diffusione dello stimolo elettrico dei ventricoli.

L’Holter ECG

L’Holter ECG, definito anche come ECG dinamico secondo Holter, è un apparecchio portatile di dimensioni molto ridotte da collegare alla pelle tramite fili elettrici e speciali piastrine adesive posizionate sul petto del paziente.

Queste piastrine registrano l’attività elettrica generata dal cuore e la trasmettono all’apparecchio che la immagazzina in memoria. Si tratta quindi di un dispositivo che permette di memorizzare tutti i battiti cardiaci di un paziente solitamente nell’arco di 24 ore.

L’Holter ECG di fatto esegue uno speciale elettrocardiogramma su un arco di 24 ore, permettendo al paziente di svolgere normalmente le sue attività quotidiane senza limitazioni, con l’unica attenzione di non permettere alle piastrine di staccarsi dalla pelle.

In caso il paziente avverta qualche disturbo, tramite un tasto lo si può segnalare all’apparecchio: tutto verrà prontamente registrato e poi, una volta staccato dal corpo, verrà elaborato da un’altra macchina.

L’analisi del battito cardiaco nell’arco delle 24 ore permette al medico di verificare la presenza di un disturbo del ritmo cardiaco (aritmia) o un apporto di sangue al cuore non sufficiente (ischemia), da unire a eventuali sintomi avvertiti dal paziente durante la giornata in cui era stato applicato l’apparecchio.

La presenza di aritmie cardiache è abbastanza diffusa e può riguardare anche persone con un cuore sano da un punto di vista anatomico e funzionale, anche sportivi, per esempio, oppure può avere delle cause psicologiche, con un’accelerazione del battito cardiaco (tachicardia) dovuta a sindromi ansiose.

L’Holter ECG è in grado di rilevare la presenza di tutte le tachicardie, registrandone tipologia, durata, frequenza o eventuale correlazione con un evento avvenuto durante la giornata, come ad esempio l’assunzione di un determinato farmaco.

Proprio riguardo ai farmaci, un elettrocardiogramma dinamico Holter si rivela utilissimo in caso di cure farmacologiche per un’aritmia, permettendo di verificarne l’efficacia.

Differenza tra elettrocardiografo e holter ECG

Fondamentalmente, la principale differenza tra elettrocardiografi e Holter ECG è rappresentata dal tempo impiegato per la rilevazione.

L’elettrocardiografo, infatti, è un apparecchio stanziale, che può essere di dimensioni differenti, chiaramente, ma comunque da collocare in una determinata stanza, che sia uno studio medico, un ospedale o un centro diagnostico.

L’elettrocardiografo permette sì di rilevare l’attività cardiaca sia a riposo che sotto sforzo (come succede per esempio nelle visite medico-sportive) ma la rilevazione riguarda ovviamente solo il lasso di tempo in cui il paziente si sta sottoponendo all’elettrocardiogramma, e quindi in genere non più di pochi minuti. Il medico, a sua volta, segue l’evolversi della rilevazione praticamente in tempo reale.

L’Holter ECG, invece, permette al medico di raccogliere lo stesso tipo di informazioni sulla situazione cardiaca del paziente, ma lo fa su un arco temporale più ampio, che va dalle 24 alle 48 ore o anche più, a seconda del tipo di rilevazione che si vuole effettuare.

L’holter ECG è per sua stessa definizione un apparecchio portatile, che si può collegare al paziente e può muoversi con esso, permettendogli di vivere la propria giornata in maniera assolutamente normale, mentre il dispositivo registra tutta l’attività cardiaca su una card.

Questa card poi viene estratta dal dispositivo e collegata a un macchinario più avanzato in grado di leggere tutti i dati raccolti.

Si tratta non solo di una differenza di tempo di utilizzo tra i due macchinari, ma anche di una forma di misurazione diversa, così come diverso è il numero degli elettrodi da applicare al paziente.

Per l’elettrocardiografo, infatti, si usano 10 elettrodi, di cui 4 da applicare alle estremità degli arti (polsi e caviglie) e 6 da posizionare sul petto nella zona del cuore.

L’Holter ECG prevede invece l’utilizzo di 5 elettrodi, da posizionare tutti sul torace in posizione abbastanza distanziata: 4 di questi si posizionano di fatto ai 4 angoli del torace e solo il quinto si applica nella zona del cuore.

Cosa considerare nell’acquisto di un elettrocardiografo e di un holter ECG

Il prezzo di apparecchi come elettrocardiografi o Holter ECG può variare molto in funzione della tecnologia che utilizzano.

Per quanto riguarda gli elettrocardiografi, una prima distinzione si può fare sul fatto che siano portatili o da ufficio.

Nel primo caso risultano ideali per i medici del lavoro, che hanno bisogno di uno strumento comodo da trasportare.

Gli elettrocardiografi moderni in commercio ormai sono tutti a 12 derivazioni.

Quello che può variare, e influire conseguentemente sul prezzo, è il numero di canali. In questo dispositivo gli elettrodi rilevano la tensione elettrica dell’attività cardiaca da diverse angolazioni, ciascuna delle quali viene visualizzata poi come un canale sulla stampa dell’ECG.

Esistono quindi apparecchi fino a 3 canali ed altri più sofisticati che arrivano fino a 12 canali, e che garantiscono un’analisi più accurata.

Per quanto riguarda invece gli Holter ECG, è fondamentale che possa garantire una rilevazione corretta per almeno 24 ore.

Un ottimo Holter ECG poi è collegato a un sistema in cloud che permette di vedere da qualsiasi dispositivo i dati rilevati in tempo reale, oppure di un software da installare sul proprio PC.

Conclusioni

Abbiamo visto le differenti funzioni che assolvono apparecchi come elettrocardiografi e Holter ECG.

Entrambi producono un elettrocardiogramma, ma lo fanno con modalità e condizioni di base diverse del paziente.

Vista la complessità di questi apparecchi e la delicatezza del compito che svolgono è molto importante rivolgersi a un rivenditore affidabile, che possa fornire prodotti di qualità.

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