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Defibrillatore: quanto costa, quando è obbligatorio e come sceglierlo
Il defibrillatore è un dispositivo medico che si sta sempre più diffondendo anche in ambito extra ospedaliero. Si tratta infatti di uno strumento che davvero può svolgere un’azione decisiva nel salvare vite umane.
Negli ultimi anni si sono sviluppati modelli sempre più semplici da utilizzare anche per personale non medico e la sua diffusione si è aperta anche a diversi luoghi di lavoro e di aggregazione, dove la sua presenza è ora obbligatoria anche per legge.
Andiamo a vedere quali tipi di defibrillatore esistono, come si usano e dove devono essere necessariamente presenti.
Che cos’è il defibrillatore e a che cosa serve
Il defibrillatore cardiaco è un dispositivo salvavita in grado di rilevare l’attività cardiaca di un individuo e la sua frequenza. Nel momento in cui rileva un’anomalia, il defibrillatore fornisce una scarica elettrica al cuore che ne azzera momentaneamente il battito per poi ristabilire il giusto ritmo.
Generalmente, la scarica avviene attraverso due elettrodi collegati ai due lati del cuore del paziente, con altri elettrodi deputati alla rilevazione della frequenza cardiaca.
I primi modelli portatili furono inventati in Irlanda del Nord, e si sono via via evoluti riducendosi in termini di dimensioni e peso, e conseguentemente aumentando di maneggevolezza e trasportabilità.
Si tratta di uno strumento salvavita davvero fondamentale, in quanto agisce su una patologia in cui il tempo gioca un ruolo fondamentale, come l’arresto cardiaco: nel caso di arresto cardiaco, ogni minuto che passa senza una defibrillazione diminuisce del 10% la possibilità di sopravvivenza dell’individuo.
Principalmente esistono quattro tipologie di defibrillatori:
- il defibrillatore manuale,
- il defibrillatore semiautomatico esterno (DAE)
- il defibrillatore automatico esterno
- il defibrillatore interno.
Il defibrillatore manuale è quello che solitamente usano il personale medico o gli operatori sanitari adeguatamente formati, all’interno degli ospedali così come sui mezzi di soccorso. L’apparecchio è collegato a un monitor che fornisce un tracciato e di piastre rigide per erogare lo shock elettrico. Spetta all’utilizzatore valutare in prima persona le condizioni cardiache del paziente, in base ai dati che la macchina rileva, così come modulare la scarica elettrica da effettuare.
Un dispositivo più evoluto è il defibrillatore semiautomatico esterno (DAE). Collegando gli elettrodi, delle piastre adesive, al torace del paziente, il dispositivo effettua degli elettrocardiogrammi attraverso cui analizza la frequenza cardiaca e rileva se è in corso un arresto. Indica quindi se è necessario effettuare una defibrillazione, avvertendo l’operatore che a quel punto dovrà solo premere il pulsante di scarica, previo essersi assicurato che il paziente sia in posizione idonea e che nessuno nelle vicinanze corra alcun pericolo.
Si tratta di uno strumento sicuro perché il dispositivo si predispone alla scarica solo in caso di rilevazione di un effettivo arresto. Non c’è quindi il rischio che un operatore comandi una scarica non necessaria. Al suo interno c’è una memory card che registra tutto l’evento, comprese le voci di chi lo sta utilizzando.
Un'ulteriore evoluzione è rappresentata dal defibrillatore automatico esterno. Quando opportunamente collegato, lo strumento stabilisce se c’è bisogno di una scarica e, in caso affermativo, la effettua automaticamente.
Esistono poi dei particolari defibrillatori automatici interni, impiantati nel corpo del paziente che soffre di una particolare patologia. Sono dei veri e propri stimolatori del muscolo cardiaco, di dimensioni ridotte, per i pazienti che soffrono di gravi problemi di aritmia e hanno la necessità di ricorrere spesso a delle scariche.
Quando è obbligatorio il defibrillatore
Molti sono i decreti legislativi che in Italia hanno riguardato l’utilizzo del DAE.
La Legge n° 120 del 2001 stabilisce che chiunque sia in grado di utilizzare un defibrillatore semiautomatico può intervenire su un paziente in arresto cardiaco in attesa che arrivino i soccorsi specializzati, proprio perché la tempestività in questo genere di intervento è fondamentale.
Interventi legislativi del 2012 e del 2013 hanno invece stabilito importanti novità riguardo ai controlli sanitari degli atleti e soprattutto sulla dotazione obbligatoria di un defibrillatore semiautomatico da parte di tutte le società sportive, siano esse professionistiche o dilettantistiche, con istruzioni precise anche sul suo posizionamento, sulla manutenzione del defibrillatore e sull’opportuna segnaletica.
È stata però la legge 116 del 4 agosto 2021 a segnare una svolta decisiva, prevedendo la presenza e la possibilità di utilizzo di DAE sostanzialmente in tutti i luoghi pubblici.
Parliamo quindi di tutti gli uffici statali o amministrativi (con almeno 15 dipendenti), le scuole di ogni ordine e grado, o anche i mezzi di trasporto (treni, aerei navi) e in tutte le stazioni o aeroporti.
Allo stesso modo si incentiva la presenza di un defibrillatore, che dev’essere accessibile 24 ore al giorno, in centri commerciali, condomini, luoghi di lavoro e in generale in qualsiasi struttura aperta al pubblico.
È in atto da alcuni anni una campagna molto decisa che vuole l’installazione di DAE anche per le strade. La facile disponibilità e accessibilità del dispositivo in caso di necessità potrebbe infatti salvare davvero molte vite.
Tutti i dispositivi installati devono essere opportunamente censiti e collegati alla centrale operativa del 118 competente, che in caso di emergenza saprà quindi indicare la presenza dello strumento più vicino.
Per utilizzare al meglio un DAE è opportuno effettuare un corso specializzato, tenuto da enti competenti molto diffusi sul territorio. La legge italiana consente però l’utilizzo di questi dispositivi anche a personale non formato, se svolto in una situazione di emergenza dove esiste la reale necessità di salvare una vita umana.
Quanto costa un defibrillatore
Un defibrillatore semiautomatico esterno, il modello più diffuso, ha un prezzo che si aggira tra gli 800 e i 1.200 euro, a seconda della marca e del numero di funzioni.
Si tratta di una spesa forse ingente per un singolo cittadino, ma assolutamente ammortizzabile se per esempio si ripartisce con i propri vicini di casa in un condominio.
Per le aziende che acquistano un DAE, invece, sono previste delle agevolazioni.
Al costo di un defibrillatore bisogna aggiungere quelli delle sue parti consumabili, che quindi vanno periodicamente sostituite, come le batterie, gli elettrodi e le piastre.
In media, le batterie di un defibrillatore hanno una durata di 5 anni e hanno un costo nell’ordine di poche centinaia di euro. Per elettrodi e piastre, invece, molto dipende dalla compatibilità con il defibrillatore scelto.
Nella maggior parte dei casi però si resta sotto i 100 euro di spesa. Infine, soprattutto pensando al luogo in cui il dispositivo verrà posizionato, è bene dotarsi anche di una teca o cassette porta defibrillatore che lo custodiscono in sicurezza e lo isolino da fattori esterni che potrebbero danneggiarlo.
Come scegliere il defibrillatore
Il mercato dei defibrillatori semiautomatici esterni è diventato davvero molto esteso, vista la grande richiesta di dispositivi dovuta alle indicazioni legislative.
Con un’offerta così ampia è opportuno avere chiari alcuni criteri imprescindibili per la scelta del defibrillatore.
Bisogna innanzitutto considerare quelle che sono le proprie esigenze di utilizzo, ma anche alcuni altri fattori come la resistenza agli agenti atmosferici (in caso venga installato all’esterno) e la potenza della scarica.
Ormai tutti i dispositivi più moderni sono in grado di effettuare un’analisi accurata della situazione del paziente, nonché memorizzare tutte le operazioni effettuate. Devono però avere dei comandi molto chiari, che aiutino il soccorritore, e devono essere geolocalizzabili con un sistema di controllo anche a distanza.
A incidere sul prezzo ci sono anche elementi quali la durata delle batterie, che può variare da 2 a 5 anni, il peso stesso (e quindi la maneggevolezza) del dispositivo, la presenza di elettrodi adatti sia agli adulti che ai bambini.
Proprio per tutti questi elementi, è opportuno scegliere solo defibrillatori delle migliori marche, di produttori certificati e rivenditori con esperienza pluriennale nel settore come Securlab.
L’importanza del DAE
Abbiamo visto come l’adozione di un DAE sia davvero importante per salvare vite umane.
L’obbligo del defibrillatore che riguarda alcuni contesti lavorativi o sociali, come in ambito sportivo, non deve far pensare che non ce ne sia bisogno anche in altre situazioni, come aziende private e luoghi pubblici.
La diffusione di questo dispositivo deve diventare sempre più capillare, ma bisogna anche saper scegliere il prodotto giusto: per questo è importante affidarsi solo a fornitori esperti che propongano prodotti tecnologicamente all’avanguardia.
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