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Gli strumenti da laboratorio indispensabili

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Per avere un laboratorio che funziona al meglio è necessario disporre di una strumentazione adeguata. Che si tratti di un laboratorio di chimica, microbiologia o analisi, ci sono alcuni dispositivi che sono imprescindibili e che devono rispondere a requisiti obbligatori.

La strumentazione da laboratorio e le sue principali componenti

Gli strumenti di laboratorio chimico, al pari di quelli di analisi o di microbiologia, sono fondamentali perché senza di questi non potrebbero essere svolte analisi mediche importanti per le diagnosi, per non parlare di tutto il mondo della ricerca scientifica.

Può trattarsi quindi di sofisticati strumenti di analisi come anche di semplici contenitori per la conservazione come la vetreria. Molto importante poi la conservazione di tutti questi strumenti da laboratorio e dispositivi, come anche la loro disinfezione dopo l’utilizzo o il ricondizionamento degli utensili.

La qualità dell’attrezzatura di un laboratorio definisce spesso la qualità del laboratorio stesso e del suo lavoro.

Spesso la qualità purtroppo significa anche costi elevati. Avere una buona conoscenza delle strumentazioni da laboratorio può però consentire comunque di risparmiare scegliendo il fornitore giusto. Oggigiorno, le migliori attrezzature da laboratorio sono reperibili anche on line.

Ci sono strumenti molto diversi tra di loro, specifici rispetto al tipo di analisi o risultato che si desidera raggiungere. Vediamo quali sono gli strumenti principali, che proprio non possono mancare in un laboratorio.

Vetreria da laboratorio

Gran parte degli strumenti da laboratorio è realizzata in vetro. Non si tratta di un vetro comune, ma di una composizione speciale di silice e anidride borica chiamato Pyrex.

Il Pirex resiste a sbalzi termici e alte temperature, come alle sostanze chimiche, e non rilascia alcuna sostanza, evitando quindi di contaminare le soluzioni.

La vetreria da laboratorio si divide in oggetti non graduati o graduati.

Della prima tipologia fanno parte becher, beute, palloni, imbuti, imbuti separatori, refrigeranti.

La seconda comprende cilindri graduati, pipette, matracci, burette (vetreria volumetrica), che non devono essere riscaldati.

Tra le caratteristiche più importanti che questi dispositivi sono tenuti ad avere ritroviamo il coefficiente di dilatazione e la resistenza a calore e corrosione.

vetreria da laboratorio

Di seguito alcuni tra i più comuni oggetti di vetreria da laboratorio:

  • Beuta: si tratta di un contenitore solitamente in vetro borosilicato che può essere riscaldato, la cui forma lo rende particolarmente adatto per agitarne il contenuto senza rischio di fuoriuscite di liquido, oppure per un riscaldamento prolungato.
  • Matraccio: un contenitore di vetro, da non riscaldare, a forma di pallone con fondo piatto e collo molto lungo, nel quale si indica il livello che il liquido deve raggiungere finché il volume sia quello corretto. Si tratta di uno strumento di misurazione molto accurato, utilizzato per preparare soluzioni e per diluire campioni ad un preciso valore di volume.
  • VIAL: i flaconi vial, o fiale, sono i più comuni flaconi per conservare le soluzioni, soprattutto soluzioni per biologia medica o molecolare. Sono generalmente in vetro, spesso anche di colore giallo per proteggere la soluzione contenuta dalla luce.

Apparecchi per la misurazione e miscelazione delle sostanze

Un laboratorio perfettamente funzionante deve disporre di sofisticati apparecchi di misurazione e miscelazione delle sostanze.

Per la misurazione si utilizzano termometri e bilance, specialmente digitali con piatto unico, in grado di calcolare la massa con una sensibilità estremamente accurata, molto inferiore al singolo grammo.

strumenti da laboratorio

Importante è anche l’utilizzo di agitatori magnetici, in grado di mescolare e miscelare diverse sostanze, in tutta sicurezza, con modalità differenti a seconda della sostanza che viene inserita. L’agitatore permette di combinare diverse sostanze liquide garantendo soluzioni omogenee e amalgamate correttamente in un composto unico.

Gli agitatori sono composti da un’ancoretta magnetica che, a velocità variabile, determina l’efficacia della rotazione e quindi della miscela.

Distillatori di liquidi ed estrattori invece hanno una funzione contraria: permettono di separare i singoli componenti delle sostanze, sfruttando la loro diversa tendenza alla volatilità (evaporazione).

Anche con le centrifughe si ottiene lo stesso obiettivo, grazie ad appositi alloggiamenti per le provette, così come per le apparecchiature per la distillazione.

Fondamentale è anche l’utilizzo di incubatori, per mantenere le sostanze o i microrganismi a una temperatura sempre costante.

Provette

Le provette da laboratorio generalmente sono dei piccoli contenitori tubolari composti da vetro borosilicato.

Devono necessariamente resistere ad acidi, agenti chimici, alcali e fuoco. Ce ne sono di diversi tipi a seconda del loro utilizzo.

Le provette con tappo a vite possono appunto essere avvitate per ottenere una perfetta sigillatura. Possono essere a fondo conico o tondo, con una misura che varia da 14x100 mm a 26x100 mm.

Le provette per analisi, invece, hanno solamente fondo tondo, con misure che vanno dai 16x100 mm a 30x200 mm.

Esistono poi delle provette più particolari, come quelle per batteriologia (specifiche per esperimenti di coltura batteriologica), oppure quelle per centrifuga, appositamente testate per resistere alle forze centrifughe, con una dimensione che varia da 12x100 mm a 56x147 mm.

provette

Molto importante è anche il colore dei tappi delle provette. A seconda di questi colori la provetta è adatta a un utilizzo differente secondo una convenzione internazionale.

  • Rosso: provette da siero Verde: provette da plasma
  • Viola: provette ETDA
  • Rosa: provette crossmatch per prove crociate
  • Blu: provette elementi in traccia
  • Grigio: provette per la determinazione dell’omocisteina
  • Giallo: provette per gruppi sanguigni
  • Nero: provette per VES

Micropipette e puntali

Micropipette e puntali possono essere annoverati tra i principali strumenti da laboratorio.

Le micropipette si utilizzano quando serve lavorare con piccolissime quantità di campione liquido, misurabili in microlitri. Con la micropipetta è possibile selezionare la quantità del campione da prelevare, attraverso un selettore di misura e di volume posto nel suo corpo centrale, laddove c’è anche l’impugnatura dell’apparecchio. Di solito le micropipette hanno forma cilindrica e sono in vetro o plastica.

micropipette e puntali

Un bottone consente generalmente l’aspirazione e il rilascio del liquido che avviene tramite un puntale, di dimensione variabile. Con le micropipette si utilizzano puntali monouso in plastica sterili. Attraverso un secondo bottone è possibile staccare il puntale per sostituirlo.

Si tratta di strumenti estremamente sofisticati, da graduare prima di ogni utilizzo con la scelta della quantità di liquido che si necessita per realizzare la propria analisi, tra 10 e 1000 microlitri, dove un microlitro corrisponde alla millesima parte di un millilitro.

Avendo a che fare con quantità così microscopiche la precisione di questo strumento diviene ancora più fondamentale.

Il liquido raccolto viene poi immerso in un campione conservato in una cuvetta per conservare il liquido estratto ed effettuare un’analisi corretta.

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